“Dopo L’ultimo Consiglio comunale si è sviluppato un dibattito acceso sulle modalità di svolgimento della seduta, nel corso della quale abbiamo subito un impedimento fattivo allo svolgimento della nostra funzione. Riteniamo sia stato un episodio grave, tanto che ci siamo rivolti ad un legale”.

Sono parole del capogruppo di Cadelbosco Per Tutti, Marino Zani, e del Consigliere dello stesso gruppo di minoranza, Marco Piccinini, che su quanto avvenuto proseguono: “Spiace essere costretti a replicare alle dichiarazioni del Sindaco e del Segretario locale del PD Giuseppe Spadavecchia in merito a quanto avvenuto durante il Consiglio Comunale del 30 aprile scorso, spostando, di fatto, il dibattito politico dai temi concreti che riguardano i cittadini, soprattutto in questo momento storico così difficile.

Come Consiglieri, come rappresentanti della cittadinanza, riteniamo fondamentale poter esprimere il nostro parere, le nostre perplessità e, molto spesso, le nostre critiche nei confronti di una maggioranza che non sempre permette un confronto serio e costruttivo sulle tematiche relativo al nostro Comune. Ricordiamo a tutti l’importanza di una voce di opposizione, quale espressione fondamentale della vita democratica della comunità. Purtroppo, nella seduta Consigliare del 30 aprile, si sono verificati gravi fatti che hanno minato il nostro dovere di rappresentanza degli elettori”.

Proseguono Zani e Piccinini: “Durante le operazioni di voto relative al al punto n. 3 dell’Odg, sul regolamento per l’istituzione e la disciplina del canone unico patrimoniale, diversamente da quanto riferito alla stampa dal Sindaco, siamo stati dapprima silenziati e successivamente oscurati per causa completamente estranea al nostro volere. Sebbene fossimo regolarmente connessi e presenti alla seduta on-line (come comprovato dal pallino rosso indicante il numero di utenti effettivamente connessi) non ci è stato inizialmente possibile esprimere il nostro voto in merito al tema. Improvvisamente e senza alcun preavviso, sono stati oscurati e silenziati videocamere e microfoni dei sottoscritti, limitando in questo modo la facoltà di interazione e di esercizio del diritto di voto durante la seduta.

L’assenza di una live chat della piattaforma ha poi impedito di comunicare agli altri Consiglieri la nostra impossibilità di esprimere liberamente e legittimamente il voto. Solo dopo diversi minuti i nostri microfoni e videocamere venivano riattivati dalla “regia” insieme all’inverosimile giustificazione del Sindaco in merito ad un fantomatico problema/disguido tecnico”.

Prosegue Marino Zani: “La mia reazione è stata decisa e perentoria: ho chiesto immediate spiegazioni sul grave accadimento e sulle relative responsabilità, e la mia presa di posizione energica trova legittimità nell’evidente compressione del diritto di voto e, in senso lato, dei principi democratici”.

Aggiunge Zani: “A fronte di tali rimostranze il Primo Cittadino ammetteva pacificamente di essere il “regista” del collegamento e che quindi per un “problema/disguido tecnico” aveva silenziato ed oscurato i Consiglieri di minoranza, pur mantenendoci in collegamento nella riunione in videoconferenza. L’inverosimiglianza della versione riferita dal Sindaco si è tristemente e apertamente rivelata con quanto accaduto poco dopo, nella medesima seduta, a danno questa volta del Consigliere Piccinini.

Quest’ultimo, infatti, è stato arbitrariamente e deliberatamente silenziato dal Primo Cittadino. Le affermazioni del Sindaco di cui ai minuti della registrazione del Consiglio, disponibile online, 2:34:07 “Siccome sono io il Presidente, mi lasci rispondere, per cortesia, se no la taccio”, e 2:31:38 e 2:37:00 “La silenzio, l’ho silenziata”, sono di per sé molto gravi e non possono in alcun modo essere tollerate all’interno di una sede Istituzionale, a maggior ragione se seguite dall’effettivo silenziamento del Consigliere Piccinini.

Così facendo il Sindaco ha impedito il dibattito, seppur “acceso”, sul punto n. 6 dell’Odg, una nostra interrogazione relativa alla programmazione dopo le mancate risposte alle richieste di chiarimenti sul Dup. Giustificare tale condotta comporterebbe autorizzare il Sindaco a silenziare arbitrariamente e a suo completo piacimento i Consiglieri, impedendo, in questo modo, il corretto svolgimento della seduta Consigliare nel pieno rispetto del principio di democrazia. Inutile ricordare che non esiste alcuna norma di legge che autorizzi, anche in modalità telematica, un Sindaco, un Consigliere, un regista a silenziare il microfono e a spegnere il video dell’altro interlocutore. E ciò, per l’evidente e semplice ragione che non è permesso (tantomeno al Sindaco) limitare ovvero ostacolare la libertà di opinione dei rappresentanti votati dai cittadini”.

Concludono Zani e Piccinini: “Purtroppo, ciò che è successo nella seduta del 30 Aprile scorso è solo l’ultimo degli episodi che hanno limitato l’attività di noi Consiglieri. Molto spesso i documenti relativi alle sedute Consigliari ci vengono inviati all’ultimo momento, non siamo invitati alle occasioni ufficiali e il tempo dedicato al confronto politico e sociale tra i Consiglieri è sempre più ristretto. Pretendiamo un confronto costruttivo e libero da qualsivoglia limitazione, soprattutto, come in questo caso, se arbitraria. Al tal fine, nostro malgrado, verificheremo la rilevanza penale e politica della condotta perpetrata dal Sindaco, affinché il Primo cittadino risponda, nelle opportune sedi, di quanto accaduto.

Al di là dei temi concreti sui quali ci siamo fortemente impegnati, come la situazione della Ciclopedonale bloccata dai residenti, i gravi ritardi sull’ampliamento del cimitero di Cadelbosco di Sotto, la gestione criticabile delle azioni Iren, il progetto ex Kis che siamo riusciti a fermare, quanto successo denota un problema di fondo che riguarda il modo di comunicare della maggioranza.

Ricordiamo anche che poco tempo fa il gruppo politico Centrosinistra per Cadelbosco ha realizzato un “giornalino”, “Cadelbosco in Comune”, che presentava lo stemma del nostro Comune, bene immateriale di proprietà dell’Ente, la foto del Sindaco con fascia tricolore, così da apparire come se fosse una pubblicazione istituzionale, mentre invece rappresentava solo la voce di una parte, senza peraltro alcuna indicazione sulla necessaria registrazione, sullo stampatore e il direttore responsabile, obbligatorie per legge, per cui anche su questo abbiamo presentato un esposto. In generale, è davvero difficilissimo costruire qualsiasi tipo di rapporto costruttivo con questa maggioranza: ci farebbe piacere poter essere propositivi, ma come ha detto anche il Sindaco, altra affermazione che peraltro denota scarso rispetto del nostro ruolo, possiamo solo “compiere attività di controllo delle scelte dell’Amministrazione”.

Attività che portiamo avanti quotidianamente, e dalla quale, spiace dirlo, emergono costantemente problemi ed esigenze della comunità a cui non viene data risposta. Continueremo a farlo, con la consapevolezza che Cadelbosco si merita di più”.