Nella serata del 21 marzo si è svolta una nuova seduta del Consiglio comunale di Cadelbosco. Numerosi i punti in discussione, anche a seguito di diverse mozioni e interrogazioni presentate dal gruppo Cadelbosco per Tutti. Afferma il Capogruppo Marino Zani: “Era dallo scorso dicembre che non si riuniva il Consiglio comunale, che vede le sue sedute sempre più diradate, e questo è un aspetto da stigmatizzare perché significa una contrazione degli spazi di dibattito e confronto, già così limitati con questa maggioranza. Nei prossimi mesi, fino a giugno, sono previste solo altre due sedute (arrivando quindi a 3 nella prima metà dell’anno), e anche in quella del 21 marzo se non fosse stato per i documenti da noi presentati, l’unico punto in discussione sarebbe stata l’emergenza internazionale a seguito della guerra in Ucraina”. Afferma ancora Zani: “Quest’ultimo è sicuramente un tema di enorme importanza, tanto che sono state discusse e approvate all’unanimità due mozioni, una presentata dal gruppo di maggioranza e una presentato da noi, ma la seduta arriva a quasi un mese dallo scoppio delle ostilità, quando l’impatto dell’emergenza e dell’arrivo dei profughi nel frattempo è stato gestito dall’associazionismo e dai cittadini. Ma ovviamente non vogliamo fare polemica su questo tema, che non può e non deve vedere divisioni”. Diverse invece le considerazioni per quanto riguarda altri temi posti dal gruppo Cadelbosco per Tutti: “Abbiamo discusso sei interrogazioni e una mozione, tutte su temi di grande interesse per la comunità. Abbiamo sollecitato, e in buona parte “ri-sollecitato” risposte dalla maggioranza, visto che diversi argomenti erano già stati portati più volte in consiglio, ma non soltanto abbiamo visto respinte tutte le nostre istanze, cosa abbastanza prevedibile, ma abbiamo anche ricevuto risposte evasive, o anche nessuna risposta su questioni specifiche proposte”.

Tra i temi in discussione, la vendita di una parte delle azioni Iren per finanziare lavori e interventi pubblici attesi ormai da tempo, la manutenzione dei cimiteri e l’ampliamento di quello del capoluogo, la situazione dell’archivio comunale, la situazione riguardante il personale del Comune di Cadelbosco, i segnali di un grave disagio giovanile in paese.

“Un tema che ritengo molto importante – afferma Zani – è quello proposto con una mozione, e riguardava proprio gli strumenti di confronto democratico in ambito comunale. Abbiamo fatto presente che mancano opportunità comunicative per l’opposizione: le stesse norme di Statuto prevedono siano concessi spazi e mezzi per svolgere in modo adeguato e proficuo il nostro mandato elettorale, e diversi Comuni, ad esempio Bagnolo in Piano che fa parte della nostra stessa Unione, prevedono da tempo la possibilità di destinare apposite risorse per le attività di comunicazione dei gruppi di minoranza, mettono a disposizione ambienti idonei con attrezzatura (stampanti, carta e telefono) per la buona attività delle minoranze consiliari, dando riconoscimento al valore della democrazia. Ci è stato risposto dalla capogruppo di maggioranza Carbognani che “le scappava da ridere” perché un contributo di quel tipo se concesso sarebbe dovuto andare anche al gruppo di maggioranza, e che le sembrava una richiesta fuori scala e inopportuna. Evidentemente sono ridicoli e inopportuni tutti quei Comuni, di dimensioni paragonabili al nostri, che invece danno più strumenti alle minoranze per svolgere il loro ruolo, probabilmente rispettandole di più”.

Tra gli altri temi, il gruppo Cadelbosco per Tutti ha riproposto l’ipotesi di cedere la parte di azioni Iren non vincolate dal patto di Sindacato, per usare i fondi sul consolidamento antisismico degli edifici pubblici frequentati dalla comunità, proponendo anche di valutare la cessione della ex scuola materna di Zurco, struttura non utilizzata. “L’Amministrazione – afferma Zani – ha risposto che preferisce mantenere le azioni Iren e i dividendi annuali che comportano, ma a nostro parere è una scelta poco lungimirante e che non va nella direzione di rendere più sicuri edifici quali le scuole e lo stesso Municipio”. Inoltre è stata sollecitata la conclusione della pista ciclopedonale tra Cadelbosco e Sesso, “dato che ci sono fondi a disposizione sulla realizzazione delle piste ciclabili – prosegue il capogruppo – e che la prima interrogazione sulla realizzazione di quel tratto risale ormai a 3 anni fa, ma ci risulta che finora non sono stati compiuti passi avanti concreti. Ci è stato risposto con un elenco di progetti sulla mobilità sostenibile, senza ricevere però alcuna risposta precisa sul tratto specifico su cui verteva l’interrogazione”. Conclude Zani: “Abbiamo chiesto anche chiarimenti sul passaggio di aree e funzioni dai singoli Comuni all’Unione, scelta che di fatto ha “svuotato” la struttura comunale in termini di personale. Per noi il Comune deve restare la colonna portante dei servizi ai cittadini. Ci è stato detto che oggi è difficile trovare personale e organizzare i concorsi, che il trasferimento di diversi dipendenti è legato solo ad avvicinamento alla propria residenza, cosa non del tutto vera visto che abbiamo esempi di dipendenti storici che sono andati a lavorare più lontano, e comunque anche in questo caso eludendo molte risposte su quesiti che abbiamo posto. Ad esempio non ci è stata data alcuna indicazione in merito alla rilevazione del grado di soddisfazione dei cittadini sui servizi, così come sulla soddisfazione dei dipendenti dell’Ente e le eventuali attività di formazione loro rivolte. Spiace sottolineare che in generale come sempre le istanze che presentiamo in Consiglio vengono bollate come pretestuose e non pertinenti, portando l’Amministrazione a darci risposte superficiali e “piccate”, mentre i temi che affrontiamo, e che portiamo ripetutamente all’attenzione da tempo, hanno tutti ripercussioni sulla vita della comunità e dei cittadini, i quali costantemente ci sollecitano e chiedono azioni concrete”.